venerdì 10 agosto 2007

Treni a Vapore

A volte capita di emozionarsi per le cose più stupide. Racconti stucchevoli e smielensi, articoli di giornale, canzoni sentite e risentite, usarate dal tempo e abusate dalla radio. A volte basta un film, uno di quelli romatici tardo-adolescienziali che ti riportano alle superiori.
Io come sempre quando torno a casa per un po' mi emoziono molto, un bombardamento di emozioni di incontri e di ricordi. Poi vacillo. Che faccio là? Perchè non torno qua? Mi sembra che mi manchi tutto quello che ho qua. Quel che c'è là, in Irlanda, mi sembra così piccolo e minimo in confronto a tutta la mia vita di qui.
Eppure trascorrono i giorni e le ore qui e mi convinco che non è ancora il momento. Devi aspettare ancora Carlotta. Manca qualcosa...La piena convinzione di avere esaurito quell'indomabile desiderio di starsene in giro.
Passerà lo so. Già si è, in parte, consumato. Ho la certezza che non sia certo definitivo restare là. Del resto come fanno certe cose a potersi considerare definitive? C'è sempre la casella probabilità e quella imprevisti..Anche quando viaggi a mille e sembri un treno in corsa che travolge tutto ciò che incontra e non si ferma mai.
Ora tutto qui è concentrato in pochi giorni, gli amici, le cose da fare. Il tempo scorre via e mi sembra che tutti siano lì per me. So che se tornassi qui non sarebbe uguale a questi momenti, brevi ma intensi. Quanto ci vorrebbe per tornare a quella routine che mi riporterebbe a cercare di ripartire?
Non è una fuga. E' più un desiderio di esaurire la cosa, per non guardarmi indietro e vedere che ho lasciato indietro qualcosa di importante.
Oggi mi sono proprio accorta che ancora non mi sono riappropriata della mia vita, nel senso dei miei pensieri. Ancora mi faccio, a tratti, travolgere da quella strana malinconia, che mi tiene compagnia e mi aiuta a piagnucolarmi addosso quando le cose non girano.
Uno sguardo sempre indietro. Poi ripartirò, perchè tanto là lo sguardo comincia a essere sempre avanti. Solo quando non esiterà più sarà il momento di tornare. Perchè la vita è una linea che gira....

7 commenti:

  1. Quanto ti capisco! Casa non è casa se non stai via e ritorni. Diventa logorante abitudine. Goditeli questi giorni che quando sarà il momento di spostarsi ancora lo capirai. L'uomo, in fondo, anche se ci illudiamo a credere che non sia così, è un animale nomade e se sembra fermo è solo perché è costretto o perché il movimento è talmente lento da sembrare stasi. Un abbraccio forte e più vicino del solito :)

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  2. Ciao Carlotta.. sento vicine le tue parole.. anche io, dopo aver girato qua e la, tornando a casa ho sentito quella strana malinconia, mentre strani pensieri di non partenza facevano capolino. Ma spento l'entusiasmo dei sorrisi e delle lunghe chiacchierate ho riniziato a vedere la mia realtà (che Guccia conosce bene) con gli occhi di sempre, mentre il mio spirito errante piangeva e mi spingeva verso una nuova avventura.. torneremo, forse, ma non oggi!!!

    Matteo...
    Testa alta e sole in faccia!!!

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  4. Voglia di andare e voglia di restare.
    Il continuo avanti e indietro dell'altalena della vita, lo stare bene solo quando si è nel mezzo, equidistanti dai punti di arrivo e di partenza, in modo tale che l'uno non sia più importante dell'altro.
    Ma arriverà il momento in cui qualcosa ci farà capire di essere arrivati alla meta.

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  5. ...hai preso il trenino Macondo Express? ;-)
    buone vacanze e buona lettura!!!
    a me è piaciuto tantissimo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo" di Audrey Niffenegger.
    ciaooooo

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  6. buon week-end... ovunque tu sia :-D

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  7. beh emozionarsi per le stupidate ci dovrebbe farci rende conto che siamo ancora umani ...

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