giovedì 22 novembre 2007

Da Dublino

In preda a pigrizia cosmica e riassorbita dal meraviglioso mondo del lavoro, mi sto ritagliando spazio per sopravvivere al gelo d'Irlanda. Non faccio nemmeno troppa fatica. Semplicemente chi se ne frega. Mi sembra di stare con la testa anni luce da qui. In casa ho ancora una gran confusione. Non sono riuscita a sistemare tutto, poi un sacco di cose le devo riportare in Italia. Qui semplicemnte non ci entrano.
Dopo avere avuto tanto tempo da dedicare alla lettura in viaggio, mi ritrovo ad addormentarmi alla terza pagina di qualsiasi cosa mi capiti tra le mani.
Il jet-lag (o leg o come cavolo so scrive) ancora si fa sentire. Orari tutti sballati.
sara' che dopo avere visto tutti quei posti e quelle persone che l'Irlanda mi sembra cosi' vuota di passioni. Cosi' fredda e statica. Il Messico, Paese solare e in fermento.
Per non dimenticare troppo in fretta mi riguardo le foto. Sto cercando di leggere un libro che ho comprato a San Cristobal de las casas che affronta il difficile argomento della rivolata che c'e' stata lo scorso anno a Oaxaca. Rivolta contro un sistema corrotto, una truffa elettorale. Una rivolta chiamata Intifada. Nata tra le aule scolastiche e universitarie. Sommosse, repressioni, arresti torture. Qualcosa che va' piu' in la' della causa zapatista. Qualcosa che va' piu' in la' degli Ejidos.
Qualcosa che ho sentito piu' vicino. Un fermento e una partecipaizone popolare culminata nella visione di un film a Citta' del Messico, che si intitola Fraude. Ho solo pensato che avrei voluto essere messicana per un po'. Per sentirmi parte di una reale partecipazione e passione verso il proprio paese. Sara' che le pagine di Repubblica e del Corriere della sera mi mettono una gran tristezza e mi danno l'impressione di fare parte di un popolo molto piu' immobile.
Non lo so, sara' un momento diverso, un semplice ciclo della vita. Ma certe cose mi fanno un po' impressione.

P.S. Ho pubblicato le foto qui sono divise in album (10) divisi per posti. Impossibile scegliere le foto. Davvero troppe. Se qualcuno ha tempo e voglia. Li' sono.

lunedì 19 novembre 2007

Mexico ------> Dublin

Ecco l'ultima immagine di Città del Messico scattata poco prima di partire dal tetto dell'ostello in cui sono rimasta in entrambe le permanenze in città.
Ho lasciato il Messico scaldato dal sole novembrino sabato sera e ho respirato all'aria aperta solo ieri arrivata a Dublino. Freddo e pioggia.
A Madrid, durante lo scalo, già avevo un irrefrenabile desiderio di prendere la metro e andarmene. Ovviamente il buonsenso mi ha trattenuta, ma sarebbe stato bello.
Stanca morta e con le valige piene sono scesa dal taxi davanti a casa e ho pensato due minuti prima di suonare il campanello. Non avevo la sensazione di casa. Ma forza e coraggio. Pioveva e mica potevo stare fuori dal cancello.
Ho suonato. In casa c'era solo Darren, ho varcato la soglia e stanca sporca e carica di borse lui mi ha solo guardata e detto "oh god!".
Credo di avere trascorso tra i 20 minuti e la mezz'ora sotto la doccia.
Ho pensato che in fin dei conti la mia casa irlandese è accogliente! Frigo vuoto. Ho chiamato Nuria, superansiosa di avere aggiornamenti sul viaggio è venuta qua in bici a farmi compagnia e a dividere un'orribile domino pizza.
Oggi sono già al lavoro. Grazie a dio da casa. Così ho scaricato le foto ho lavato i vestiti e ho potuto dormire un po' di più.
Per non perdere le sane abitudini stasera torno a tango. Qualcosa che tenga alto il mio morale che, se non fosse per la pioggia, non sarebbe neanche tanto male.
Sono piena di ottimi propositi.
Speriamo solo non svaniscano nel nulla.....
Stamattina connessa a messanger ho trovato le solite certezze mediatiche. Ho ricevuto anche due richieste di lavoro.
Domani arriva la parte dura. Il rientro in ufficio. Spero di essere così piena di cose da non riuscire a pensare...

sabato 17 novembre 2007

Volver

Scrivo dalla terrazza dell'ostello a Citta' del Messico. POche ore mi separano dalla partenza. Il mio zaino sta per esplodere e ho dovuto compare una borsa per il bagaglio a mano piena di regali e cose comprate nei mille mercati messicani. Sono stravolta dalla stanchezza. In preda all'ansia da viaggio, perche' quando parti va' sempre a afinire che stai tutto il giorno ad aspettare di partire.
Prima o poi si deve andare. Gran voglia di partire ancora, senza essere nemmeno tornata.
L'idea di tornare in Irlanda non mi fa strappare i capelli dall'entusiasmo. Forse perche' devo anche rientrare al lavoro e, come qualcuno sa, questo lavoro a me proprio non piace. E' qualcosa che va' bene per un po', ma il"per un po'" sta gia durando da 8 mesi e la soglia dei 31 anni, fa scattare nella mia testolina l'idea che quasta non e' la campagna del pomodoro alla Co.Pad.Or, e che forse e' meglio passettino per passettino iniziare ad avvicinarsi a qualcosa di piu' interessante. E il viaggio serve anche a questo. Stacchi il cervello. Entri in un mondo dove incontri persone in movimento, persone che hanno tanto da dire. Scatta quella molla che ti incuriosisce e che ti attiva il cervello. Come uscire dal letargo. Un altro punto di vista. E allora nuovi slanci. E' come buttare un paio di scarpe vecchie, a cui sei tanto affezionato, per un paio di scarpe nuove. Non hanno tanta strada sotto le suole, all'inizio sembrano quasi scomode, ma poi ti aiutano a fare tanta altra strada.
Non so se i prorpositi di adesso li avro' anche tra un po', quando la fredda Irlanda e l"inverno alle porte mi raffredderanno gli entusiasmi, ma ora mi sento un po' piu' viva, un po' piu' forte. Arricchita di immagini e sapori. La scoperta del messico e del popolo messicano sono state molto positive. Negli ultimi giorni qui sono entrata anche un po' di piu' nelle questioni del paese. Martedi' e' l'anniversario della Rivoluzione Messicana del 1920. Il paese, al momemnto vive il dualismo di un governo lettittimato da uan frode elettorale e un governo parallelo voluto dal popolo che vive insieme all'altro. La gente e' attiva, presente, alza la voce.
MI piace. Ieri ho visto un film che si chiama Fraude. Una storia che raccontero' a suo tempo. Coi dettagli, anche se non vorrei politicizzare troppo la situazione. Ma la sensazione che si percepisce e che manca tanto dalle nostre parti e l'attivita' della gente e le piazze davvero piene.
Ya vino el momento de irme. Otro viaje, otro Pais. Otra Historia...

martedì 13 novembre 2007

Da Merida a Citta' del Messico

Finalmente ho un po' di tempo per scrivere. Sono a Merida. Ultimo giorno. Domani alle 16 ho l'aereo per Citta' del Messico, dove restero' fino alla partenza.
Il nostro viaggio ha subito cambiamenti ed esitazioni. In parte la colpa e' del tempo, principalmente. Siamo state da Tulum a Valladolid e da Valladolid a Playa del Carmen. Non ci e' piaciuta, ne siamo fuggite a gambe levate e siamo andate a rifugiarci a Isla Mujeres. Prima volevamo tornare a Tulum dove il mare ci piaceva molto, ma poi il tempo ci ha fatto demordere e siamo venute a Merida.
Ho visto le piramidi Maya, un sacco di iguanas, una tarantola e un serpente. Mi sono fatta il bagno in un cenotes, che sono falde acquifere sotteranee, ho visitato una laguna e ho i visto i fenicotteri.
Il paesaggio ai miei occhi si e' evoluto ed e' cambiato in continuazione. Dalla vegetazione agli abiti tipici che cambiano di paese in paese. Ho fatto quasi mille foto (e non e' ancora finita!). Ho dormito in posti in cui pensavo che non avrei mai dormito. Mi sono lavata poco e male. ho viaggiato in autostop. MI sono tolta e rimessa lo yaino mille volte. Mi sono commossa, agitata, emozionata e impanicata. Ho un piede malandato, perche' la tendinite non mi da pace.
Ho pensato tanto a tante persone. Alcune mi sembrano cosi' lontane che partirei ora per arggiungerle.
Cerco le parole adatte per trasmettere le emozioni, ma zero impossibile. Mi serve tempo.
Con la Madda tutto bene. Lei forse resta piu' a lungo in Messico, forse un mese in piu'. Un po' la invidio. Non sono ancora tornata e gia' ripartirei. Lei e' stata grande. Molto piu' esperta viaggiatrice di me mi ha aiutata tanto. Si fa prima ad arrangiarsi quando qualcuno gia' ti fa strada. Ora me ne andrei sola. Perche' si che mi sentirei davvero libera. La liberta' mi agita. Ma mi da l'impressione di poter fare qualsisai cosa.
Aspettatemi con le orecchie bene aperte. Occhi per guardare le foto e tantissimo tempo per ascoltare i racconti. Per le ultime vi rimando a Citta' del Messico se riusciro'. Se no all'Irlanda, dove spero di trovare i miei coinquilini ad aprirmi la porta di casa e qualcuno che sostenga la mia cena...
Un mega abbraccio a tutti, ma uno speciale a Fra alla Saretta, Ghiro e la Paola, la Pri e la Za'...e ovviamente alla Cri che non leggera' mai il mio blog.

martedì 6 novembre 2007

Da Tulum un paio di foto...

Un paio di foto, visto che riesco a caricarle ad una lentezza imbarazzante... Domani me ne vadio anche di qui. Ma volevo condividere almeno il colore del mare.
Tutto tranquillo, molto tranquillo. Abbiamo socializzato con una coppia di ragazzi canadesi che satnno girando da cinque mesi (o per cinque mesi) e poi nell'ostello ci sono una ragzza americana (che però è indiana) che è molto carina e una coppia di amricani che sembrano dmenzialmente usciti da una fiction televisiva...Folkloristici quantomeno....
Ho trovato un biglietto low cost da Merida a Citt'a del Messico per il giorno prima della partenza, quindi eviterò le trenta ore di pullman...E spendendo pure meno.




lunedì 5 novembre 2007

Tulum

Scrivo dalla penisola dello Yucatan. Ieri mattina abbiamo lasciato San Cristobal alla volta di Palenque. Il tempo era tremendo, Palenque è vicino alla regione del Tabasco, quella colpita dalle alluvioni. Putroppo ieri c`erano grossi probleimi di comunicazioni e di trasporto, quindi dopo avere visto le rovine maya di Palenque abbiamo preso un autobus e siamo parite per lo yucatan.
Per quanto riguarda il Chapas, abbiamo attraversato villagi che all'ingresso avevano scritte del tipo siete in territorio zapatista oppure questo paese appoggia l'EZLN... Fa impressione credetemi, mi sembrav un film. Tra me e me ho pensato che sarebbe stato interessante scendere e scoprili quei paesi. fatti di capanne, di case di lamiera. Non perdono i colori. Non perde l'entusiasmo della gente e dei bambini sul ciglio della strada che quando passava l'autobus ci salutavano.
Arruvare a Tulum ti offre tutta un'altra prospettiva...Caldo estivo, spiagge caraibiche, capanne sulla spiaggia e complessi turistici. Turisti ancora pochi. Il tempo non è ancora stabile...Ma oggi mi sono spaparanzata al sole e vi posso garantire che non avevo molti altri pensieri.
Stiamo cercando di rincontrare Ralf, un ragazzo tedesco che abbiamo conosciuto iprimi giorni a Città del Messico.
Non so come gestiremo il viaggio. Io cerco un volo da Cancun o da Merida per Città del Messico.
La strada che va da Campeche a Veracruz e`quella che passa da Villahermosa, la zona più colpita dell'alluvione e quindi gli autobus non possono passare, non ho capito se è per favorire i soccorsi o perchè è prorpio crollata la strada.. Per quanto riguarda uragani o cose del genere io per ora non so niente altro. Magari domani mi compro un quotidiano che qui con internet non ci siamo molto..






P.S. Per le foto faccio quel che posso...

venerdì 2 novembre 2007

Da Oaxaca a San Cristobal

Oaxaca e San Cristobal del las casas. POtrei scrivere un libro su questa parte di Messico. Un sogno ad occhi a perti, un mondo che ho visto nei film, un mondo che ho letto, che ho studiato. Posti curiosi. Il Messico delle mille identitá, il Messico delle rivoluzioni. Quello che ti fa semtira davvero di un altro mondo.
Quando avró piú tempo e spazio ripercorreró le tracce di questo viaggio, soffermandomi su quanto di piú mi ha colpito di tutto questo. L´immagine piú suggestiva é stata ieri sera nella piazza di San Cristobal, quando un' associazione che appoggia i miliziani dell´EZLN ha proitettato un film sulla lotta zapatista, le torture, le percuisizioni, le violazioni dei diritti umani, in uno schermo montato al lato di un banchetto in onore ai loro morti, in cui figuravano le immagini coi nomi dei miliziani caduti per la causa. I brividi. Ragzzi dai volti scopertio, ma con il passamontagna visibiloe sulla testa distribuivano documenti e parlavano con la gente. E loro, il popolo di questo posto, che porat avanti la tradizione della propria lingua senza utilizzare lo spagnolo, zitti a guardare. Bambini dagli occhi grandi e dai capelli nerissimi legati alle madri, con coloratissimi scialli. Lunghe trecce, abiti tipici. I brividi...Non saprei che altro dire. Li ho guardati quei bimbi, che si caricano di braccialetti e cinture colorate e ti si avvicinano per cercare di guadagnare qualche pesos.. Una stretta al cuore a pensare a cosa c´é dietro tutto questo. Stamattina in un villaggio appena fuori dalla cittá ho fatto fatica a trattenere le lacrime quando un bamino che chiedeva un pesos ne ha ricevuti in cambio dieci da un turista..é corso furoi a dalla madre tutto eccitato.. 10 pesos sono circa 70 centesimi...Lui sembrava la persona piú felice del mondo e noi non ci pagavamo nemmeno un caffé.
Domattina parto per Palenque, lasceró dietro le mie spalle il vero Messico. Alla scoparta dei Maya e delle spiagge dello Yucatan... Chiude l' internet café vi lascio... Alla prossima tappa!!!

P.S.: Per le foto abbiate pazienza il tempo é poco e le risorse tecnologiche anche..