domenica 18 maggio 2008

Who will be the next?

Sono in pausa. Riflessione. Confusione. Work in progress o semplicemente poco tempo. Qui è un periodo di gran trambusto.
Il lavoro mi occupa molto più tempo di prima. Non è che sia un lavoro bellissimo, ma mi occupa più tempo. Questo è un bene, che così uno pensa molto meno..
Tutto d'un colpo succdono delle cose.
Nel giro di 4 settimane lasceranno l'irlanda diverse persone. Ma ce ne sono due che proprio lasceranno un grande vuoto.
Mi dibatto tra grandi dubbi e grandi emozioni. Faccio e disfo progetti in continuazione. Lo scorso we al The Village c'è stato il concerto dei MOdena City Ramblers ed eravamo proprio in tanti. Quando ho voltato l'angolo per entrare, per un momento mi sono sentita all'Estragon a Bologna, per un momento ho respirato aria di casa. I Modena, da quando non c'è più Cisco non mi sembrano più loro. Ma qui in terra d'Irlanda in mezzo a tutta quella gente mi sentivo a casa. Sulle note delle loro canzoni mi sono ritrovata a qualche festa di mezz'estate. Vecchi amici che avrei voluto avere qui.
Li dentro ci ho incontrato di tutto..Era il 9 maggio e i ragazzi siciliani avevavo organizzato un ironia coreografia che diceva. "Felice trentesimo compleanno). Cartelli bianchi con scritte blu. E foto di gruppo. E io, con la testa a casa.
Mercoledì arriva la prima bella notizia, Nuria ha trovato lavoro a Madrid. Inizia il 16 giugno e, finalmente, lascia l'Irlanda. Sono felice per lei ci ha passato tanti anni e le mancava la spagna. Il sole. Incasso e penso solo. Dai Carlotta tieni duro che se butta male te ne vai pure tu.
Giovedì per rincarare il colpo sento Desy, tornata dall'Italia, che mi dice che Tim ha trovato lavoro a Bruxelles e giovedì (questo giovedì) se ne vanno per sempre. NOn posso credere.
MOmento di panico. Inizio a spulciare internet. Infojobs. Devo andarmene. Voglio andare a Madrid. QUi fa ancora troppo freddo e tutti ve ne andate e io non ci resisto.
I due ragazzi che lavorabi con me se ne vanno entrambi a fine giugno. Lei torna in Francia e lui in Svizzera. COntemporaneamente. Buffo li davo per un amore che poteva sbocciare.
Presa da mille dubbi, mi chiedo per che via continuare. Oggi come non mai, mi chiedo quanto ha senso restare.
Mi manca il calore del sole, la vita di strada. POrtare le infradito. Sudore sulla fronte.
MI manca un calore che qui non c'è e non si sarà mai. E come mi ha detto Ivan la scorsa settimana, ci sono persone che hanno il mito di un'Irlanda che non c'è! O forse sì, nascosta dietro le nubi, affogata in fiumi di birra o in qualche vcchia canzone.
Venerdì sono stata ad una festa argentina, il contrasto perfetto. Persone calorose, gioviali e ospitali, ridono e bevono, ci offrono mantecol all'ingresso e ci si sente di casa.
Esci da lì, freddo polare, gente ubriaca per non dire devastata. La desolazione sociale di un popolo di alcolizzati da manuale.
Stravolti e coricati a terra. Un via vai di ambulanze a correre in aiuto. Un paese con una storia mitica e problemi di traffico di droga che stanno portando più morti e problemi di quanto non ce ne fossero durante i periodi di forte tensione dell'I.R.A....Mi ritrovo così a passeggiare lungo il fiume con il sole che quando c'è sembra non volere tramontare mai.
All'orizzonte il profilo dell'obelisco di phoenix park tinto di rosa.
L'Irlanda è contraddittoria come quello che si può scrivere di lei.
Mi giro per l'ultimo saluto a Desy e con le lacrime agli occhi torno verso casa. Sono le 11 di sera e il sole non è ancora tramontato del tutto. Sospiro e penso che quando è così è bello da perdere il fiato. Non so che fare davvero. A volte sembra solo l'attesa del momento decisivo per lasciare il paese. Forse non arriverà il momento, ma soltanto il coraggio di andare. Prima di chiudere mi chiedo, chi sarà il prossimo...