Eccomi nella mia stanzetta nuova. Posso solo chiamarla stanzetta, rispetto a quella di prima è minuscola. Ha un letto grande. Il primo istinto che hai, quando entri, è solo di buttartici sopra.
Sto facendo un processo di personalizzazione e colonizzazione della casa. E' una casa nuova. So che farò fatica ad uscire dai confini della stanza. In poco spazio cerco comunque di creare il mio mondo.
In Irlanda fa freddissimo. Ieri pioveva a dirotto e io avevo i piedi fradici. Una pioggia torrenziale. Atipica anche in qui, dove di solito c'è una pioggerellina leggera.
L'estate sembra lontanissima, non come qualche settimana fa. Non so se sarà una stanza nuova, la senzazione di una casa divisa con qualcuno, che mi fa sentire meno sola, o cosa altro. Ma qualcosa ogni tanto cambia. La strada sembra incominciare ad essere i discesa. Mi guardo intorno come non facevo da tempo. Vedo persone e le osservo...Prima erano solo sguardi fuggenti. Ho ancora un ricordo e una sensazione dalla quale faccio fatica a separmi. E' una cosa che esiste nella mia testa soltanto. Ora lo so. Non lo posso negare. Eppure mi capita di arrabbiarmi ancora. Un leggero fastidio. La realtà che contrasta tanto con l'idea che mi ero creata di lei.
A saperlo e ad avere più coraggio sarei partita prima. Ma stasera sono nostalgica e sento il vuoto di quel ricordo. Come poteva essere così grande e così immaginato?
Devo fare in fretta a riempire quello spazio con qualcosa di vero. Senza avere paura.
Le cose capitano, basta lasciarle capitare.
Ci sono due persone a cui mando un abbraccio enorme. La prima persona perchè non la vedo da tanto, perchè mi manca, mi manca la sua presenza piena di consigli..La semplicità con cui vive le cose. Una persona che mi da tante belle speranze. L'altra persona l'abbraccio perchè lo fa sempre, voglio solo contraccambiare e dirgli che sto migliorando piano, piano. E alla prossima volta, sperando che sia presto.
Sto facendo un processo di personalizzazione e colonizzazione della casa. E' una casa nuova. So che farò fatica ad uscire dai confini della stanza. In poco spazio cerco comunque di creare il mio mondo.
In Irlanda fa freddissimo. Ieri pioveva a dirotto e io avevo i piedi fradici. Una pioggia torrenziale. Atipica anche in qui, dove di solito c'è una pioggerellina leggera.
L'estate sembra lontanissima, non come qualche settimana fa. Non so se sarà una stanza nuova, la senzazione di una casa divisa con qualcuno, che mi fa sentire meno sola, o cosa altro. Ma qualcosa ogni tanto cambia. La strada sembra incominciare ad essere i discesa. Mi guardo intorno come non facevo da tempo. Vedo persone e le osservo...Prima erano solo sguardi fuggenti. Ho ancora un ricordo e una sensazione dalla quale faccio fatica a separmi. E' una cosa che esiste nella mia testa soltanto. Ora lo so. Non lo posso negare. Eppure mi capita di arrabbiarmi ancora. Un leggero fastidio. La realtà che contrasta tanto con l'idea che mi ero creata di lei.
A saperlo e ad avere più coraggio sarei partita prima. Ma stasera sono nostalgica e sento il vuoto di quel ricordo. Come poteva essere così grande e così immaginato?
Devo fare in fretta a riempire quello spazio con qualcosa di vero. Senza avere paura.
Le cose capitano, basta lasciarle capitare.
Ci sono due persone a cui mando un abbraccio enorme. La prima persona perchè non la vedo da tanto, perchè mi manca, mi manca la sua presenza piena di consigli..La semplicità con cui vive le cose. Una persona che mi da tante belle speranze. L'altra persona l'abbraccio perchè lo fa sempre, voglio solo contraccambiare e dirgli che sto migliorando piano, piano. E alla prossima volta, sperando che sia presto.